MICROBLADING | La mia esperienza con il trucco semipermanente

Dopo anni di bitching and moaning sulle mie sopracciglia sfigate, eccomi qui a scrivere un post sulla mia prima esperienza con il trucco semipermanente alle sopracciglia. Sono extra felice di poter condividere con voi tutte le mie impressioni, specialmente perché non si trovano tanti racconti dettagliati e sul lungo termine di questa procedura che, essendo per altro lunga e discretamente costosa, merita di essere approfondita per chi, come me, ha sempre fatto fatica a decidere se farla o meno, valutando pro e contro.

Per anni mi sono detta di prendere coraggio e farlo, ma ho sempre avuto paura dell'esito finale sul mio viso, forse spaventata dai vecchi tatuaggi tribali (permanenti come quelli sulla pelle del corpo) a cui siamo stati abituati fino alla prima decade del 2000. Dopodiché, piano piano, grazie anche a Internet e a Youtube, una nuova tecnica ha iniziato a prendere piede. Alcune youtuber americane hanno dato il via al trend, arrivato poi qui non moltissimi anni fa. Devo dire che non ho trovato tante esperienze dettagliate, ma più video-spiegazione su Youtube con qualche prima e dopo, e una breve descrizione di cosa si prova e di quanto costa in media.

CHE COS'È IL TRUCCO SEMIPERMANENTE


Il trucco semipermanente è un trattamento estetico che consiste nell'innesto di un pigmento nel derma, ovvero lo strato di cute subito sotto l'epidermide. La differenza tra questo tipo di tatuaggio e i vecchi tribali è proprio la profondità: il primo è un trattamento che col tempo svanisce e che bisognerà ritoccare, mentre il secondo e più obsoleto era un tatuaggio permanente vero e proprio e, una volta fatto, l'unico modo per eliminarlo è tramite il laser; in alternativa molti decidono di coprirlo con un nuovo e più moderno design in semipermanente.

Io partivo, come saprete, da una base quasi inesistente: le mie sopracciglia non sono sopravvissute alle spinzettature fine anni '90-inizio 2000 a cui le ho sottoposte e mi hanno ripagato non ricrescendo mai più, ma rimanendo costantemente così come vedete dalla foto qui sotto. Lo stesso destino è capitato alle sopracciglia di mia cognata e di nostra cugina e così, tutte e tre, abbiamo deciso di agire e vedere come andava.


IL PROGETTO

Dopo aver parlato nel dettaglio in DM su Instagram con la professionista che ho scelto per eseguire il lavoro (Stefania Di Sante, con studio a Torino) e dopo averle spiegato e mostrato la mia situazione, abbiamo preso accordi per un primo appuntamento, in cui mi avrebbe fatto una prima consulenza a voce per ribadire quello che volevo io e come avremmo proceduto. Subito dopo, è partita con il progetto: prima disegnando con un ombretto la forma che mi avrebbe donato di più, utilizzando anche i vari strumenti di misurazione dell'arcata per il giusto distanziamento tra un sopracciglio e l'altro. 

Non ho idea di come si chiami quella specie di compasso a tre punte che vedete qui sotto, ma penso sia lo strumento più utilizzato dai professionisti del settore per avere un'idea "scolastica" di come creare un sopracciglio. Uso le virgolette perché proprio Stefania sin dal principio mi ha fatto capire che tutto ciò che è teoria accademica a volte non è poi perfettamente applicabile nella pratica. In particolare, nel mio caso il viso è estremamente asimmetrico: ho i muscoli della parte destra perennemente in tensione (il famoso sopracciglio alzato) dunque il destro ha un'altezza diversa rispetto al sinistro, anche quando è rilassato. Inoltre, ho la fronte stretta e piccolina, mentre il resto del viso ha una proporzione maggiore.

In sostanza, la consulenza e il progetto (quest'ultimo può durare anche un'ora e mezza, come nel mio caso) sono step fondamentali per capire come sarà il risultato finale, per delineare la nuova arcata e non sempre le due sopracciglia saranno poi identiche alla fine del progetto.

Vi dirò di più: non abbiate alcun timore di alzarvi, guardarvi allo specchio e ammettere che la forma non vi soddisfa, perché sarà anche trucco semipermanente e svanirà nel tempo, ma i soldi sono i vostri ed è giusto che esterniate ogni dubbio o perplessità. Se l'operatore è serio, sarà il primo a stare più tempo sul progetto per farvi felici ed eseguire un bel lavoro!

La mia idea era di avere sopracciglia simili a quelle che ho sempre disegnato io, ovviamente con le dovute misure fatte da Stefania e i suoi consigli, ma ben consapevole che il mio modo di truccarle, seppur abbastanza naturale negli ultimi anni, è comunque finto. Il mio unico obiettivo era avere una bella base scura, con qualche peletto qui e là, per essere sempre ordinata anche quando sono struccata. Quando mi trucco, invece avrei comunque aggiustato la forma e scurito il necessario per sostenere magari un makeup più strong. Ho anche fatto vedere all'operatrice varie mie foto con e senza sopracciglia truccate, proprio per farle capire qual è lo stile che più prediligo. Senza contare che il lavoro di progettazione si rivela più arduo quando non hai tanti peli, perché di fatto devi andare a creare ex novo un'arcata sopraccigliare. Se crei una coda troppo sollevata sembrerai sempre sorpresa, se è troppo bassa, sempre triste e rabbuiata; e se come me avete la palpebra tendenzialmente gonfia, la parte inferiore del sopracciglio deve andare a nascondere quel difetto e non a enfatizzarlo.

In sostanza, è una bella responsabilità e questo passaggio non va preso alla leggera.

MICROBLADING E DERMOPIGMENTAZIONE

Finalmente si entra in azione e ci si sdraia sul lettino!
Stefania per prima cosa ha applicato la crema anestetica circa 10-15 minuti prima, dopodiché ha iniziato a creare un pelo dopo l'altro con il microblading, usando un minuscolo scalpellino (o bisturi, non saprei esattamente, perché è talmente piccolo che neanche si vede). Il risultato sono tanti sottili peletti che vanno a creare l'esterno del disegno e danno a lei la misura in cui operare, rimanendo all'interno del contorno delineato.

FA MALE?

Dopo il primo passaggio leggermente fastidioso, ma che non descriverei doloroso, la crema anestetica inizia a fare effetto e, da lì in poi, si sente solo la pressione dello strumento e della mano dell'operatore sulla pelle, ma nessun vero dolore percepito.

La procedura, escluso il progetto, dura circa 2 ore.



Finito il passaggio di microbading, ciò che davvero fa la differenza è l'uso del dermografo, che assomiglia in tutto e per tutto alla macchinetta di un tatuatore, con motorino e aghetto che si muove a grande velocità, facendo penetrare il pigmento nella pelle. Questa tecnica si usa per creare un effetto più sfumato e morbido. Nel mio caso, fare solo peli su una base inesistente sarebbe stato troppo strano, senza contare che il pigmento potrebbe non attecchire ovunque e lasciare zone scoperte, perciò l'uso del dermografo ha più o meno la stessa valenza di una matita per le sopracciglia: riempimento e diffusione colore. 

FA MALE?
Anche questo passaggio con la crema anestetica non è di per sé doloroso, ma potrebbe dare fastidio a chi è più sensibile al rumore metallico della macchinetta da tatuaggio. 

Da sx a dx: risultato prima sessione, base partenza
solo microblading, microblading + dermografo


PRIMA GUARIGIONE, INTOPPI e SINTOMI RARI

In questo paragrafo in particolare divagherò un po' perché la mia esperienza è leggermente diversa dalla norma, ma si tratta di un evento isolato, perché tutto quello che verrà dopo è perfettamente in linea con le normali procedure.

Subito dopo la prima sessione, a gennaio 2020, per un paio di giorni le sopracciglia appaiono spesse e scure. Si avverte un leggero fastidio una volta svanito l'effetto anestetico, ma nulla di davvero insopportabile; potrebbe sembrare di aver fatto il botox, perché la fronte sembra rigida, ma in realtà è solo indolenzimento per via del movimento costante del dermografo.

Il consiglio per la guarigione è di non applicare né creme idratanti né bagnare con acqua le sopracciglia per almeno 3 giorni, e usare un disinfettante per cute lesa. Dopo circa 3-4 giorni inizieranno a comparire le croste, le sopracciglia appariranno leggermente rimpicciolite e inizieranno a spelarsi man mano. Dopo i 3 giorni canonici, se si avverte prurito, è possibile applicare un po' di crema. Io per sicurezza ho evitato di bagnarle direttamente per almeno 7 giorni, facendo la doccia e avendo cura di non dirigere il getto d'acqua sulle sopracciglia. Per il resto, dopo i primi giorni il pigmento dovrebbe essere già penetrato bene ed aver attecchito.

Da qui in poi, la mia esperienza diverge dalla norma, perché per tutta la prima settimana i sintomi sono stati mal di testa costante, indolenzimento, muscoli della fronte contratti, probabile rigonfiamento da stress all'occhio sinistro. Insieme all'operatrice abbiamo cercato di capire la motivazione, ma non è facile stabilirne la vera causa: potrebbe essere stato lo stress e l'ansia che avevo durante la sessione, il nervosismo internalizzato che ho poi rilasciato nei giorni seguenti, o una reazione sempre nervosa allo stress del dermografo (non dimentichiamo che è un macchinario come quello dei tatuatori, e quando facciamo un tatuaggio poi un po' di fastidio si sente anche sul corpo, figuriamoci in prossimità degli occhi). Detto questo, non è una cosa comune, anzi è piuttosto rara e posso confermarlo perché poi le altre due volte è tutto andato come previsto. Purtroppo, questi fastidi sono durati 12 giorni e, nel frattempo, le croste erano cadute già da un bel po', lasciando sotto solo un alone rossastro molto sbiadito. Anche questo non è comune: normalmente sotto le croste il pigmento perde intensità nei primi giorni, ma nelle settimane successive torna a ripresentarsi, seppur non perfetto, ma più visibile, in attesa del ritocco. Dopo averne discusso con Stefania, abbiamo scoperto che il pigmento che aveva acquistato era di un lotto fallato, ammesso poi dalla casa produttrice, per cui il secondo appuntamento sarebbe stato un reset completo e saremmo, di fatto, ripartite da capo.



NOTA BENE: normalmente queste cose non accadono e l'operatore non ha colpe se un lotto è fallato. Una volta cambiato il fornitore e la ditta produttrice, le cose sono andate tutte per il verso giusto. Inoltre, la sessione "extra" non è stata contata nel prezzo finale del trattamento.

RITOCCO

Il ritocco, che si è poi rivelato un lavoro ex novo, è avvenuto verso la fine di febbraio 2020 e, data la mia reazione al dermografo, Stefania ha ritenuto opportuno effettuare solo microblading per il momento per vedere come avrebbe reagito la pelle e quanto pigmento sarebbe rimasto. Qui sotto il sopracciglio guarito dopo la sessione di solo microblading: questa volta il pigmento si vede eccome e non ho avuto dolori di sorta. Certo, la forma appare leggermente sbiadita perché, come dicevo poco sopra, effettuare solo microblading su una base inesistente come la mia dà un risultato meno evidente e più sbiadito. Ma questo era solo un intermezzo, avevamo già stabilito di fare un secondo e ultimo ritocco dopo un mese.


Come se non bastasse, c'è stata l'emergenza Covid-19 e il lockdown, per cui l'ultimo ritocco è slittato ben oltre il mese previsto. Arriviamo a giugno 2020, e finalmente possiamo tornare, con mascherine e tutti i dispositivi di sicurezza del caso, in studio da Stefania per completare il lavoro. Questa volta, eseguirà sia microblading sia dermografo, per dare il tocco finale e stabilire la forma finale.

Ahimè - letteralmente - c'è stato un ultimo intoppo: non sappiamo come mai, ma la crema anestetica questa volta non ha fatto ALCUN effetto e ho sofferto le pene dell'inferno durante le passate con il dermografo. Anche qui, non è una cosa comune: la crema anestetica viene riapplicata costantemente per mantenere la zona insensibile, così da non sentire il dolore, per cui è stato davvero strano che non facesse effetto per tutta la durata del trattamento. Comunque, stringendo i denti e a forza di lacrime amare, il lavoro è stato terminato e qui sotto potete vedere il risultato appena eseguito.

Qui sotto, invece, il sopracciglio è completamente guarito e non ci sono più croste. Possiamo vedere i peli del microblading, ma con sotto una base che dà una leggera tridimensionalità al sopracciglio. Ci sono delle zone più spoglie, dove probabilmente il pigmento non ha preso benissimo.


RISULTATO - SODDISFATTA? - PREZZO? - QUANTO DURANO?

Ed eccoci qui, alle considerazioni finali. Devo dire che l'intera esperienza ha avuto alti e bassi, ma sono felicissima di averla intrapresa perché ora questo è il mio nuovo sguardo con cui mi sveglio la mattina. Non che quello di prima avesse qualcosa di sbagliato, ma sappiamo tutti che quando qualcosa non ci piace di noi stessi, a volte ne facciamo una malattia. Io avevo stabilito che sì, mi piacevo anche così com'ero, a patto che fossi completamente struccata non mi dava fastidio non avere sopracciglia, ma truccandomi non potevo fare a meno di strutturare una bellissima nuova arcata. E dopo averlo fatto per tantissimi anni, averne perfezionato la forma e aver provato ogni pomata e matita per le sopracciglia in commercio, alla fine mi ero persino stancata di truccarle, ma dovevo: o così o sarei uscita struccata, piuttosto. Non ammettevo vie di mezzo.

Ora sono felice. Le disegnerò lo stesso quando mi truccherò, ma questa volta lo farò con una bella base sotto (perdendo decisamente meno tempo!) e sapendo che la sera, quando mi struccherò, avrò comunque qualcosa che rimane lì e la mattina mi sveglierò e mi sentirò comunque in ordine e con lo sguardo finalmente completo.

Sono soddisfatta?

Sì, certo. Tuttavia, devo premettere che l'idea iniziale che avevo io di questo trattamento è ben diversa da quella che ho adesso e vi spiego il perché.

Facendo ricerche sui social per trovare un'operatore/operatrice che facesse al caso mio, mi sono imbattuta in tantissimi profili di professionisti con feed meravigliosi e lavori eseguiti straordinariamente. Appealing, direbbero gli anglofoni: foto luminose e chiarissime con lavori incredibili, incredibilmente puliti e visivamente attraenti, ovviamente accattivanti da un punto di vista estetico. Mi sembra ovvio: devono far arrivare al pubblico la loro bravura, la loro maestria ed è esattamente ciò che cercavo io, in fase di ricerca.

Detto questo, è giusto secondo me far notare che i lavori esposti nella moderna galleria d'arte che è Instagram non rispecchiano esattamente il risultato finale di un lavoro complesso come il trucco semipermamente. Ed è per questo che ho voluto scrivere e documentare la mia esperienza così nel dettaglio, con foto e aneddoti; perché il risultato reale non sarà mai quello patinato di Instagram. Un lavoro totalmente guarito non sarà mai come appena eseguito: il pigmento sotto pelle si espande, si allarga, si mette comodo, ed è normalissimo. Dicendo questo, vorrei tentare di normalizzare anche le foto dei lavori guariti, che non saranno perfetti come appena eseguiti, ma sono reali: sono il risultato vero di come appaiono le persone. E lo dico perché ho visto tantissimi video su Youtube di influencer e guru del makeup dare la propria opinione in merito, ma facevano vedere solo il lavoro appena eseguito e non si soffermavano mai nel mostrare il risultato totalmente guarito e, magari, leggermente imperfetto. E non è per screditare gli operatori, anzi, è proprio per dar loro credito e per aiutare anche i futuri clienti a capire bene che tipo di trattamento è, senza filtri bellezza applicati.

Io spero di aver centrato l'obiettivo, mostrandovi tutti i passaggi di questa esperienza e aggiungo che il risultato mi soddisfa nel complesso. Ovviamente mi piacerebbe perfezionarlo in alcuni punti, o magari modificare leggermente alcuni dettagli, ma sono tutte cose che farò poi quando verrà il momento.

Il prezzo?
Il prezzo varia da un operatore all'altro; normalmente questo è un trattamento che si attesta, e raramente va al di sotto, dei 300 euro. C'è un lavoro pazzesco di progettazione, di ricerca e soddisfazione del cliente. I pigmenti e le attrezzature sono tutte monouso e personali per ogni cliente. Senza contare la manodopera: il lavoro fisico dell'operatore che esegue il lavoro, per 2 ore intere di concentrazione massima su una zona così ristretta e delicata.

Quanto dureranno?
La durata del trucco semipermanente varia anch'essa. La linea generale è intorno all'annetto, dopodiché sarebbe bene fare un ritocco per rinfrescare pigmento e forma. Io calcolo l'inizio vero e proprio del lavoro da febbraio 2020 e col passare dei mesi vedrò in che modo svanirà, se durerà un anno o anche più, dopodiché deciderò come procedere. Sono sicura che lo rifarò, devo solo capire quando!

Direi che ho detto tutto, se avete dubbi o domande non esitate a scrivermi qui sotto e sarò più che felice di rispondervi, se posso. Per concludere, vi lascio un mini video di me sotto i ferri! :D


Grazie ad Alice, Annalisa e Stefania per alcune delle foto scattate che ho incluso in questo post.

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