Diario di una blogger NON compulsiva
Non è facile affrontare un argomento simile, credetemi, e forse non sono neanche la persona adatta a farlo. Il mio spazio come blogger vuole essere un via di fuga, un hobby divertente senza cadere nel pesante, ma a volte anche le persone che si estraneano un po' dal giro delle beauty blogger come me, hanno qualcosa di serio da dire. Questo è il caso.
La questione è semplice: oggi vorrei affrontare l'argomento dell'acquisto compulsivo. In generale di tutti gli acquisti compulsivi, ma nello specifico (dal momento che di questo si parla qui) di acquisto cosmetico compulsivo. Sembrerà una grossa stronzata ai più, ma ai miei occhi è una questione piuttosto allarmante di cui quasi nessuno parla. Un po' perché non se ne sente il bisogno e un po' perché ormai è una cosa quasi naturale vedere su internet pacchi e pacchi di acquisti.
Una dovuta precisazione: non voglio giudicare nessuno, la possibilità economica di nessuno, né faccio riferimento al mondo blogger o chicchessia. Doveroso, perché magari c'è chi potrebbe sentirsi preso in causa.
Parlo di un malessere universale, che non riguarda solo la blogger, ma il consumatore che un blog neanche sa che cos'è, o magari sa cos'è, lo segue e decide che tutto quello che vede deve averlo. Questo è un comportamento allarmante per me e dovrebbe essere affrontato per vari motivi. Il primo è che è totalmente inutile comprare così tanto: comprare pacchi di rossetti tutti insieme (non faccio numeri, perché possiamo averne anche tantissimi nel nostro cassetto, ma magari li abbiamo comprati nel giro di tempo, con cognizione di causa, dopo ragionamenti sulle tonalità e via discorrendo. Quello non è accumulo compulsivo. Quella è semplicemente una passione che si coltiva col tempo.) o palette di ogni tipo, forma e prezzo in serie è compulsione. Il secondo motivo è che dal mio punto di vista serve ridimensionarsi un attimo in contesti diversi dall'accumulo di beni non necessari, futili se vogliamo. Soprattutto quando questi acquisti sono dettati dalla voglia di avere, dall'edizione limitata, dal "ce l'ha pure X e allora devo averlo anch'io", da moltissimi altri fattori in realtà.
Affronto questa questione con serietà, perché credetemi quando vi dico che per esperienza diretta personale so benissimo cosa sia una compulsione e non è per niente bello conviverci. Esperienza non diretta, non ero io la compulsiva, ma ho avuto persone a me molto vicine con questo problema. E se vi state dicendo tra voi: "ma i soldi sono i miei, ci faccio il cazzo che mi pare", è assolutamente giusto, ma quando si passa un certo limite fidatevi che i campanelli d'allarme neanche li sentite più. Che sia solo una questione momentanea, il classico shopping consolatorio o sia una cosa reiterata nel tempo, è il pensiero di "volere tutto" ciò che è sbagliato; ci pone in una spirale di desiderio da soddisfare assolutamente che non è salutare. Avere dei desideri è bello e utile, ecco perché esistono e si creano wishlist: ci si crea dei bisogni e col tempo si capisce se vale la pena di soddisfare quel desiderio o se aspettare tempi migliori o, ancora, se abbandonarlo. Comprare in modo compulsivo serve solo a creare maggiori desideri e non essere mai soddisfatti. Tanto che poi spesso si vedono prodotti rivenduti dopo poco, perché si crede di poter riavere indietro i soldi spesi e in questo, ci si sente in obbligo di rispenderli su altri beni non necessari. Un circolo vizioso che parte come una cosa divertente. Magari lo è, ma per me è uno spreco di energie e di felicità. Perché se è vero che chi acquista compulsivamente ha delle mancanze affettive o di qualsiasi altro tipo, dei problemi (anche minimi) a livello di famiglia, di amici, di amore, potrebbe anche essere felice di avere 5 rossetti comprati nello stesso momento, ma poi che gli resta? Il malessere (se c'è) torna eccome. E se è una cosa che viene presa sotto gamba all'inizio perché è considerata divertente, non lo è più quando anche se non si hanno le possibilità economiche per fare certi acquisti, li si fa lo stesso. Non lo è, punto.
Come ripeto e sottolineo, non voglio giudicare le possibilità economica né la vita di nessuno, ma invitare soltanto a ragionare su certi argomenti e a rendersi conto che viviamo in contesti ben diversi dal solo acquisto di cosmetici (o di altro). Se si riesce ad uscire da quell'ottica, è semplice non bramare ardentemente cose di cui non se ne sente davvero il bisogno. Vorrei soltanto invitarvi a ragionare su quanto e cosa desiderate e, a volte, anche a tirarsi indietro di fronte a certi desideri, magari pentendosene anche, ma pensando sempre che comunque sono cose NON indispensabili e che viviamo lo stesso. Pagare l'assicurazione della macchina o l'affitto, il mutuo o la spesa mensile. Quello sì che è indispensabile. Fare un regalo al nipotino, alla sorella o a un amica, no quello non è indispensabile, ma forse fa più bene al cuore.
Spero che non vediate questo post come un giudizio da parte mia, è soltanto un argomento che mi sta a cuore affrontare e soprattutto vorrei avere le vostre opinioni in merito. Ve ne sarei grata. Alla prossima! :)